(Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street)
Regia: Tim Burton
Genere: Musical/Horror
colore 120 minuti circa
Cast:Johnny Depp, Helena Bonham-Carter, Alan Rickman, Timothy Spall, Sacha Baron, Cohen, Ed Sanders
USA, 2007
Trama: In una cupissima Londra di metà ottocento, il barbiere Benjamin Barker, aiutato da Mrs. Lovett, cerca la sua sanguinosa vendetta contro l’uomo che lo ha separato dalla sua famiglia.
Recensione: Tanto sangue. Fiotti di sangue. Fiumi di sangue. Sangue che percorre il film e ne traccia ogni istante. Sangue che gioca tra le fessure e si pone come narratore silenzioso di una vicenda drammatica ma poco avvincente.
Il sangue di Burton, finto, artificiale, rassicurante. "In fondo è solo finzione".
Parto dalle note assolutamente positive: il cast, la scenografia e l'ambientazione. Superbi.
Johnny Depp è cupo e agghiacciante al punto giusto; nei suoi occhi si legge un demoniaco dolore che esprime la frustrazione della perdita e dell'ingiustizia. La sua lama è come una spada, ed è il parallelo infernale delle forbici di "Edward (Mani di forbice)".
Helena Bohnam Carter, nel ruolo di Mrs. Lovett, è pallida ed espressiva, manipolatrice come una vera donna innamorata. I duetti di questi diabolici protagonisti sono i migliori, i più sorprendenti e, a dirla tutta, i meno noiosi. E il sangue è il centro anche del loro rapporto, s'insinua nei dialoghi, goccia dopo goccia, scandendo i tempi di un pericoloso gioco senza lieto fine.
La scenografia e l'atmosfera ricreata è completamente di matrice burtoniana.
Una Londra buia, grigia, fumosa, umida e quasi disumana. Gente di passaggio, vestita di colori altrettanto spenti; persone che camminano come zombie tra le sagome di alte case dall'aspetto poco rassicurante.
Il fumo esce dai comignoli e gioca col cielo, basso e nefasto, e parla di morte per tutto il film. Parla di alienazione, di bene e male, di presagi, di vendetta e di tragedia.
Solo per qualche minuto, inaspettatamente, si apre un cielo azzurro di campagna simile a quelli di "Big fish". E si intravedono le burle e i sogni tipici dei film del regista, messi in scena dai desideri di Mrs. Lovett (l'amore in fondo riesce ad aprire squarci di luce anche nel nero più macabro).
L'ambientazione rievoca "La sposa Cadavere", ma in questo caso è completamente negato il fattore ironico e buffo, il fattore caricaturale. La morte non vive in un'altra dimensione ma è vicina a tutti, e si manifesta sotto mentite spoglie. La morte corre sulla lama di un rasoio.
La trasposizione cinematografica di un musical, in questo caso, ha penalizzato il film, almeno dal mio punto di vista. Il ritmo arranca dietro le canzoni, alcune scene sono iniettate negli occhi dello spettatore, mentre le musiche alienano le orecchie, senza creare suspence, stupore, rabbia, paura o altri sentimenti. Non ci sono coinvolgimenti, tutto rimane lì, in bella mostra sullo schermo; le canzoni si rincorrono senza stupire e rimangono poco impresse nella mente. Burton ha voluto sì giocare con le voci, cercando di farne la messa in scena dei caratteri personali dei protagonisti, ma in alcuni punti ci si aspetterebbe un dialogo parlato che dia una tregua alle orecchie, che faccia decollare il film, che smorzi l'orchestra e ci faccia riavvicinare ai rumori dell'ambientazione.
La vicenda non raggiunge un climax, le situazioni sono già anticipate, affrescate col sangue.
Testa dopo testa, poco di nuovo ci si aspetta dall'intreccio, che si spegne senza che ci si è realmente resi conto dell'accaduto.
Si rimane lì, davanti ai titoli di coda, con un senso di insoddisfazione e con un commento ben chiaro: "mi aspettavo qualcosa di diverso". Non so neppure cosa mi sarei aspettato, ma questo Burton è .. poco Burton.
Poca poetica, un film che strizza l'occhio molto più spesso al genere splatter, ma che nello stesso tempo non ci dona raccapriccio o disapprovazione.
I personaggi sono lì, delineati sulla linea del rasoio, e si affacciano al bene e al male in egual modo. Sono eroi e antieroi nello stesso tempo.
Ma Burton, questa volta, ha fallito il compito di farci immedesimare, manca completamente la personificazione.
"Sweeney Todd", quindi, è un film riuscito dal punto di vista visivo: è stato cioè in grado di fare ciò che il teatro non è in grado di ricreare in maniera sensoriale e tridimensionale; ha composto una scenografia che chiaramente la versione musical non poteva permettersi. Il palco non deve cambiare, i frammenti sono ricomposti col montaggio, i tempi possono accorciarsi, le luci sono perfettamente integrate con gli ambienti.
Ma dal punto di vista narrativo, il film avrebbe forse potuto dare di più.
In fondo i film di Tim hanno quasi sempre puntato su una forte dose di coinvolgimento. "La morte è più vicina di quanto si possa pensare, e, se vista dal verso giusto, può anche divertire".
Ma stavolta no, è una morte lontana, poco buffa.
Tanto sangue. Fiotti di sangue. Fiumi di sangue.
Voto: 7-
14 commenti:
Io credo molto dipenda dal coinvolgimento emozionale che, evidentemente, in questo caso per te è stato poco o nullo.
Ai miei occhi invece è parso una splendida sintesi delle ossessioni burtoniane.
Ovviamente questo è il mio punto di vista.
E non elimino il film senza dargli chances, anzi, direi che è un ottimo esempio di film d'atmosfera, però..
però la vicenda la trovo senza mordente, ricreata in maniera forse troppo piatta, e il coinvolgimento da parte mia è stato ben poco.
Attendevo questo film da 2 anni, forse per questo mi ero preparato a rivivere delle "emozioni burtoniane" nel vero senso del termine.
Comunque, chiaramente, la parte fondamentale è quella emotiva. Ci sono film che non hanno significato nulla alla prima visione, ma dopo averli rivisti, la mia prospettiva su di essi è cambiata notevolmente.
Tutto dipende da come, quando, e anche dove si guardano.
Grazie di essere passato! :)
Mi riservo di dare a questo film un'altra chance con una seconda visione, perchè l'ho visto al cinema all'ultimissimo spettacolo delle ore 01.15, avevo poche ore di sonno all'attivo e ho faticato a tenere gli occhi aperti. Ma la prima impressione mi vede perfettamente d'accordo con la tua analisi. Ho trovato poca inventiva, a parte la scena del mare. Gli attori sono come sempre straordinari, non c'è niente da fare: perfetti.
Ciao Gian, buona settimana! :)
forse ci sono film perfetti dal punto di vista visivo e altri da quello emotivo..
poi, in alcuni rari casi, c'è il nonplusultra di entrambe le perfezioni.
e per burton bastano 2 parole magiche..edward scissorhands!!!!!
solo un pensiero che mi è venuto spontaneo!..
Vale,
quando ho visto la tua foto del profilo m'è venuta in mente un'altra foto.. tu sai quale..
"quanto sono seria qui......"
:D
Comunque sì, hai ragione,
forse certi film son fatti da gustare in maniera particolare..
però per Burton (parlo di nuovo da fan sfegatato), il fattore emozionale per me è sempre tra i primi elementi, proprio perchè le atmosfere si intrecciano con la storia e diventano un tutt'uno.
"Edward mani di forbici" è una favola nera, un po' amara, ma incantevole nella sua dolcezza/crudeltà, e l'atmosfera parla con la vicenda, è un dialogo serrato.
"Big fish" è poesia sognante e colorata, sembra quasi un film uscito da un libro pop-up di quelli che tanto adoravo da piccolo; e la vicenda è strettamente legata a tutto ciò che si vede.
"Sweeney Todd" è grande incubo nero dalle tinte rosso sangue, ma come carica emozionale mi dice poco. Atmosfera perfetta ma trama un po' debole e inefficace.
Ma Burton lo adoro comunque.
Depp e la Carter.. bè, me li sposerei entrambi!
:D
""Sweeney Todd" è grande incubo nero dalle tinte rosso sangue.."
E io essere grande ignorante che dimentica articoli nelle frasi.
AUGH!
dimentica..dimentica quella foto..dimentica..ha funzionato??
Ho la strana e insolita sensazione che quando lo rivedrò una seconda volta (se mai lo farò...ma penso di sì) noterò in modo più evidente i suoi difetti.
Eppure direi che mi è piaciuto.
Mi ha coinvolto, ero teso e a tratti anche spaventato.
Sweeney Todd è l'immagine al negativo di Edward Mani di forbice, a partire dalla parrucca di Depp, poi l'idea della lama come prolungamento di entrambi i personaggi, etc...gli elementi in comune sono tantissimi.
Poi c'è la compassione. Quella che ti faceva piangere per Edward, e che invece per Todd è altalenante.
All'inizio tifavo per lui, mi sembrava una vendetta motivata, eppure il film ti spinge lentamente a cogliere l'assurdità di quel rancore che porta i cadaveri ad ammucchiarsi nella cantina.
Con un finale drammatico, pessimista.
Sono uscito pensando che era un bel film. 24 ore non ci pensavo già più, e questo non è un buon segno.
Un problema di Sweeney Todd (nonostante mi sia piaciuta) è proprio la colonna sonora. Noi non siamo abituati a QUESTO tipo di musical. Troppe parole e di conseguenza troppi sottotitoli, veloci, ricchi di termini e che distraggono dalle immagini. In più bellissime nell'orchestrazione, ma prive di quell'impatto melodico al quale ci hanno abituato i vari Tutti insieme appassionatamente, Moulin Rouge, etc...
Un'opera degna di nota ma distante dal nostro modo di percepire il musical teatrale.
Insomma, a me è piaciuto entrare in quel fumo londinese e macchiarmi di sangue con loro, ma ho anche la sensazione che assaggiare nuovamente uno dei pasticci di Mrs. Lovett mi nauserebbe.
Boh...
Non riesco a scrivere niente di più serio.
:)
Ciao a G e V!:)
praticamente la pensiamo uguale, persino sul voto (che io non ho dato, ma se avessi dovuto sarebbe stato lo stesso...)!
PS:
Attendo un post su Mulholland Drive!;)
Un saluto
L'inizio del film è a dir poco spettacolare..con questa pioggia..a cui è mischiato il sangue..che scorre..
Però poi il film non è così bello..
Troppo noiose dopo un po' le continue cantatine, se fosse stato un musical a teatro sarebbe stato diverso..ma al cinema..annoiano proprio! Poi la storia veramente è un po' scontata.
Comunque bellissima l'atmosfera..e bravissimi gli attori!
Roby :)
ah dimenticavo.. grazie al mio grande amico con cui ho visto il film :D Gian :D
aaahahah quanti m&m's che abbiamo sgranocchiato!!!
aahahah
smack
Roby :)
Alla fine c'avevo la nausea e.. ehm, la pancia gonfia!
ahha
Grazie a te!
;)
Questo ancora non lo vedo.
Il tuo pensiero non è diverso da quello di molti altri cinebloggers, sono sempre più convinto quindi che non si tratta del capolavoro che molti chiedevano.
Grande Gian!
Ancora devo vederlo... ma sai che poi quando quando mi citi "Big Fish" io non resisto! Anche se sono sprazzi di cielo azzurro a ricordarlo...
Tim Burton non deluderà, ne sono sicura.
Farò sapere... intanto bravissimo!
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