lunedì 24 dicembre 2007

Notorious, l'amante perduta


"Notorious, l'amante perduta"
(Notorious)
Regia: Alfred Hitchcock
Genere: Drama/Romance/Film-Noir/Thriller
Durata: 90 minuti ca
Cast: Ingrid Bergman, Cary Grant, Claude Rains
Usa, 1946

Breve Trama: Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e s'avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benché ami, riamata, l'agente americano Devlin, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti.
In tal modo riesce a carpire un geloso segreto, che rivela ai suoi superiori per mezzo dell'agente, di cui è ancora follemente innamorata. Sebastian, quando si accorge di aver sposato una spia americana, benché l'ami appassionatamente, decide di sopprimerla.
Quando l'agente Devlin, preoccupato sul suo conto, viene a cercarla, la trova quasi moribonda per il veleno propinatole e a stento riesce a trarla dalla casa del marito.

Recensione: "Notorious" è la perfezione hitchcockiana, in ogni sua sfaccettatura. E' un film dalla trama pulita, lineare, dai risvolti chiari e dalle atmosfere studiate in ogni minimo dettaglio.

Truffaut ha definito quest'opera "la quintessenza di Hitchcock". La struttura è straordinariamente semplice ma efficace sotto ogni punto di vista. La trama è altrettanto lineare e facile da comprendere: due uomini, divisi da ideali completamente opposti, sono innamorati della stessa, affascinante donna. Questi ideali però, e i pericoli ad essi dovuti, porteranno a fare scelte estreme e dolorose.

Era il 1945, la bomba atomica non era ancora esplosa, ma Hitchcock, nelle sue ricerche per la creazione di questo film, già aveva intuito elementi politici e diplomatici di estrema importanza. L'uranio contenuto nelle bottiglie, in questa produzione, non è altro che il famoso McGuffin, un pretesto per dare una svolta alla vicenda, ma in qualche modo ci mostra la direzione della realtà americana di quel periodo. Spionaggio, nazismo, bomba atomica. Tutto è mostrato, anche se non è mai urlato nè sottolineato, e lo stesso regista ha la capacità raffinata di mostrare tematiche "scottanti" senza però farle diventare protagoniste dell'intreccio.

Che davvero scotta, ma ancora non è mai messa in evidenza, è la situazione amorosa/morbosa dei protagonisti. Devlin è perdutamente innamorato di Helena, ma a causa della sua attività di spia è costretto a gettarla nelle braccia (e nel letto) di Sebastian. Una situazione parecchio pesante, soprattutto se osservata nel periodo di riferimento. Ma Hitchcock ha un'accurata propensione a far intuire elementi "scandalosi" senza mostrarli direttamente; egli coinvolge lo spettatore facendogli capire ogni minimo dettaglio grazie ad un gioco sapiente di sguardi, di frasi, di situazioni.

Il cast di attori è superbo. Ingrid Bergman incanta per la sua espressività, per la sua bellezza e per la bravura con cui mette in risalto le emozioni. Con l'aiuto sapiente di luci e inquadrature, il suo viso e la sua mimica facciale risplendono e comunicano per tutta la durata del film. Incantevole, dotata di una femminilità cristallina e angelica, la Bergman in questo film dona tutta se stessa ed è impossibile toglierle gli occhi di dosso. Cary Grant è altrettanto perfetto nel suo ruolo di "uomo di ghiaccio", che però evidenzia, con ogni tratto del viso, la forte attrazione passionale che prova verso la giovane donna. Il loro intreccio è stupefacente, la chimica che si instaura tra i due attori è perfetta, e ogni gesto, ogni movimento è sciolto e reale, tangibile. Imperdibile "il bacio più lungo del cinema", che mette lo spettatore proprio al centro del loro rapporto amoroso. Per alcuni secondi la coppia rimane abbracciata davanti allo schermo; in realtà non è il bacio a durare tanto ma le loro effusioni amorose che, come già detto, coinvolgono direttamente il pubblico in sequenze visive ben congeniate. Da sottolineare anche l'estrema bravura di Claude Rains, l'antagonista. Un uomo che dopotutto è fragile e innamorato, ma che ha dei valori a cui non può sottrarsi. Grandiosa interpretazione anche nel suo caso.

La sceneggiatura è impeccabile come tutto il resto. Spesso Hitchcock ebbe problemi proprio con i testi dei suoi film, ma in questo caso ogni tassello combacia, ogni frase è legata indissolubilmente all'altra, ogni dialogo ha delle conseguenze sulla vicenda oppure risponde a domande fondamentali.

Impareggiabile l'uso della telecamera, e assolutamente imperdibile la scena della scalinata. Ingrid Bergman sta lì, in piedi, nel centro dell'atrio; la telecamera parte dall'alto e scende con leggiadria sulle teste dei presenti alla festa, fino a raggiungere la chiave, stretta nel pugno della donna. Memorabile, raffinata, imperaggiabile.

Insomma, un film che m'ha completamente stregato ed affascinato. La perfezione narrativa di Hitchcock in un film spoglio di ironia, colmo di sentimenti irrequieti e drammi vividi e presenti. Una produzione fluida, che affascina e mette un po' a disagio.

Grande, grandissimo Hitchcock.

[Voto: 10]



7 commenti:

Carlo ha detto...

Capolavoro. :)

Gianlu. ha detto...

Con una parola hai detto tutto. :D

FiliÞþØ ha detto...

complimenti per la bellissima analisi...devo affrettarmi a vederlo e le tue parole non fanno altro che invogliarmi...;)

Gianlu. ha detto...

Si, devi assolutamente guardarlo,
e quando l'avrai fatto, ripassa da queste parti!

;)

Anonimo ha detto...

hai proprio ragione grandioso film! oltre alle scene da te menzionate non potrò mai dimenticare quella del finale! Bel blog che ne diresti se scambiassimo i link

Gianlu. ha detto...

Detto, fatto !

Benvenuto!
;)

Anonimo ha detto...

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