"1408"
Regia: Mikael Hafstrom
Genere: Thriller/Horror
Durata: 94
Cast: John Cusack, Samuel L. Jackson, Kate WalshUSA , 2007
Trama: Mike Enslin, un tempo brillante scrittore con alle spalle un ottimo romanzo d’esordio, non è mai riuscito a superare il trauma della morte della figlioletta e ha perso scrittura e moglie dopo il dramma.Ora accumula la stesura di innumerevoli volumetti fra il cinico e il sensazionalistico dove testimonia delle sue permanenze notturne in vari luoghi (cimiteri, camere d’albergo, case, castelli…) famosi per i fantasmi, poltergeist e fenomeni soprannaturali. La sua personale ricerca di un supposto aldilà gli ha riservato solo amarezze e delusioni.Fino alla stanza 1408 dell’hotel Dolphin a New York. Stimolato dalla reticenza della direzione e reso ancora più testardo dai molteplici tentativi di dissuasione da parte del direttore, Mike insiste per pernottare nella famigerata stanza (più di 50 morti naturali e non sono avvenute fra quelle mura) e la sua ostinazione lo porterà dritto dritto nell’esperienza più terrificante della sua intera esistenza…
Recensione: Ancora un altro "horror", o forse è meglio dire ancora un altro thriller.
Un albergo. Come nel caso del film di Avati, niente di nuovo. Kubrick c'ha insegnato anni orsono che gli alberghi possono risultare davvero sgradevoli, con le loro molteplici sfaccettature, i loro giochi di chiavi e serrature e le innumerevoli vicende umane memorizzate da carta da parati e mobilia di ogni tipo.
La partenza è proprio questa, stessa strutturazione del problema, mobili intrisi di sangue, pareti che sussurrano angoscia, rubinetti che sgorgano rumori e atmosfere di sciagure e dolore.
John Cusack è il coraggioso quanto indifferente protagonista che si introduce nella famigerata stanza "1408" per completare un libro su spettri e affini nel contesto alberghiero. La sua parte è da subito molto convincente, un uomo ha perso la figlia, non crede più in niente e usa tutta la sua intelligenza alla ricerca di elementi soprannaturali che gli riaprano la fede nell'aldilà, la fede in qualcosa di paranormale, di più alto e ultraterreno.
La tensione pian piano sale, ci si sente subito coinvolti nell'angoscia crescente, ma da una parte si percepisce una sorta di "già visto". Il film diventa ben presto un assemblaggio sofisticato dai risvolti cupamente psicologici, deliranti, disturbanti. La paura però non giunge con la tensione, è chiaro ben presto che la camera respira con il protagonista, e quindi pensa esattamente come lui, parla di una dannazione personale e della perdita totale di valori, e in un certo senso diventa un catalizzatore potente e agghiacciante che può smettere di pulsare solo con una completa rinascita e riconquista mentale. Cusack è davvero convincente in ogni singolo frammento del film; la sceneggiatura a tratti barcolla, spinge irrimediabilmente la trama nel confino della mente e le immagini smettono di spaventare, sempre tenendo presente che forse non ci sono mai riuscite realmente.
Gli effetti visivi funzionano, le atmosfere pure. Calde, poi fredde, poi distruttrici, poi rarefatte. Angoscianti, sicuramente.
M'aspettavo un po' più di paura, qualche balzo sulla sedia, qualche inquadratura meno perfetta e più scostante, una trama che fosse più nuova e meno irrigidita dagli ultimi canoni statunitensi del "fare film horror". Lo so, dietro c'è il libro di King, che non ho avuto il piacere di leggere, e forse questa produzione cinematografica è soltanto lo specchio visivo di concetti espressi su carta. Ad ogni modo, sono rimasto indifferente, alla fine del film. Non mi sono emozionato, non ho avuto paura, non ho ricavato nulla di nuovo rispetto a film già visti che utilizzano stili e atmosfere simili. Un bel film, ben fatto, assolutamente. Forse troppo.
[Voto: 6.5]
3 commenti:
Ciao Gian.
Concordo pienamente con questa tua recensione sull'ennesimo film già visto, scontato e troppo perfetto che lascia ben poco.
buona serata
ciao!blog nuovo questo??oh be chissenefrega ti linko subito o aperto e ho trovato 1408..io gli ho dato un 7(se vuoi da me c'è anche la rece del racconto da cui è tratto) ma comunque concordo con quesi tutto quello che hau detto..l'unica cosa è che io qualche balzo l'ho fatto..ma forse perchè ero solo in sala!va be complimenti per il blog e a rileggerci!
Ciao Gian...
Ho visto che hai lasciato un commento nel mio blog e ti ringrazio.
Volevo proporti uno scambio di link, il tuo blog l'ho già inserito nella mia lista dei "friends", lo trovo molto ben fatto
Saluti
filmdavedere.blogspot.com
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