sabato 26 gennaio 2008

La Tela di Carlotta

"La tela di Carlotta"
(Charlotte's Web)

Regia: Gary Winick
Genere: Commedia/ Drammatico /Famiglia
Durata: 97min
Interpreti: Dakota Fanning + (voci) Julia Roberts, Oprah Winfrey, Steve Buscemi, Kathy Bates, John Cleese, Thomas Haden Church, Robert Redford

USA, 2006

Trama: Fern è uno dei due unici esseri viventi che vedono nel maialino Wilbur le caratteristiche che ne fanno un’autentica perla nel porcile. Al trasferimento in una nuova fattoria, Wilbur allaccia la seconda profonda amicizia della sua vita con un ragno di nome Carlotta e il loro legame spinge gli altri animali a iniziare a comportarsi come una grande famiglia. Quando per Wilbur giunge il momento di essere trasformato in salsicce, nulla sembra poterlo salvare dal suo triste destino, ma sarà Carlotta a usare la sua ragnatela per convincere il fattore che Wilbur non è un maiale come tutti gli altri e non merita di essere macellato.

Recensione: Premetto che quando un film mi riduce in lacrimoni ha già vinto tutto. Dimentico qualsiasi analisi pseudotecnica dei contenuti, e lascio parlare il valore emozionale di ciò che ho appena visto.
E' stato il caso di "La tela di Carlotta", che ho riguardato piacevolmente a distanza di solo una settimana. Forse perchè sono un po' a corto di sentimenti veri, forse perchè il messaggio è forte e chiaro, forse perchè vorrei sempre poter vivere l'amicizia nella maniera intensa descritta dal film, ma spesso non mi è possibile.
E' un film totalmente sull'amicizia, sul riconoscimento del proprio valore in mezzo agli altri, sulle piccole cose, sui piccoli miracoli di ogni singolo giorno, sulla stima, sull'affetto, sulle promesse, sulle difficoltà dell'accettazione del diverso. E' un film per bambini prima di tutto, per adulti subito dopo, per famiglie successivamente.
C'è sicuramente molto zucchero in questa pellicola, ma è zucchero che fa bene al cuore.
Spontaneità e frasi impeccabili rendono il film poetico e leggero, ma allo stesso modo fa riflettere. Riflettere su come viviamo i rapporti al giorno d'oggi, misurando ormai gesti e parole, e donandoci sempre più col contagocce.
Carlotta è un ragno, nella realtà è un diverso, un imcompreso. Un diverso che vive per suo conto, ma che ha in serbo miracoli splendidi e affascinanti, racchiusi in una tela che già in sè è un miracolo. Willburn è un maiale, destinato a trovare la morte prima dell'arrivo del Natale, ma è un animale dall'animo gentile, e vede aldilà delle cose. Nasce un'amicizia improbabile, come ci racconta lo stesso narratore esterno, ma un'amicizia pura e stupenda: Carlotta promette di aiutare l'amico a sfuggire dal suo destino, e questo suo atteggiamento pian piano fa sciogliere la situazione rigida della fattoria. Gli altri animali si dividono per categorie, interagiscono tra di loro solo con frasi ironiche e frecciatine. "Ma voi siete amici?" chiede Willburn agli altri animali "Ma sì, credo di si, viviamo insieme da una vita." "Non credo che stare in uno stesso posto significhi essere amici". Piccole perle di saggezza dispensate in molti punti del film, che, come ho già detto, è un omaggio alla bellezza dei rapporti "diversi", che poi così diversi non lo sono affatto.
Nel tentativo di salvataggio del piccolo maialino, alla fine tutta la fattoria si ritrova unita, le divisioni si sciolgono e ognuno dà un proprio contributo alla causa. Carlotta tesse la sua tela come una ricamatrice instancabile e riesce a salvare Willburn, che avrà modo di dimostrarle riconoscenza rimettendo in moto "il cerchio della vita" e prendendosi cura dei suoi piccoli.

Tratto da una famosa favola per bambini, il film fa un uso eccellente della telecamera e dell'animazione 3D, che non è mai invasiva. La fotografia è ben curata, e tratteggia un'atmosfera molto bucolica e fiabesca.
Un film per chi si commuove facilmente, per chi ai "rapporti improbabili" ci crede ancora, per chi deve tutto ai piccoli gesti, per chi ha nostalgia dell'infanzia, per chi vuole passare una serata riscoprendo il valore dei piccoli miracoli.
Troppo zucchero? No, ce n'è troppo poco in generale e forse ci siamo abituati così.
Da piccoli era diverso, e alla magia ci si credeva ancora. E la tela di Carlotta non è altro che un prodotto di essa.

Divertentissimi i dialoghi tra gli animali e le scene dei due corvi e del sorcio, che spezzano un po' il ritmo del film dando un po' di "scossa" alla pellicola.
Da sottolineare l'incantevole colonna sonora di Danny Elfman e la canzone finale, "Odinary Miracle", cantata da un'eccezionale Sarah McLachlan, che riassume tutto il significato del film.


Voto: 8.5


Ending Titles "Ordinary Miracle", Sarah McLachlan

1 commento:

Chiara ha detto...

Voglio sognare, commuovermi, "favoleggiare" anche io! Quanto adoriamo le favole... sono sempre il nostro presente. Forse perchè ci ricordano che siamo tutti un po' bambini. Ottima scelta! Non l'ho visto ma mi intriga...