venerdì 25 gennaio 2008

Giorni e Nuvole

"Giorni e Nuvole "

Regia: Silvio Soldini
Genere: Drammatico
Cast: Margherita Buy, Antonio Albanese, Giuseppe Battiston, Alba Caterina Rohrwacher, Carla Signoris, Fabio Troiano, Paolo Sassanelli, Arnaldo Ninchi

Italia, Svizzera 2007

Trama: Elsa e Michele sono una coppia colta e benestante con vent’anni di matrimonio alle spalle e una figlia di nome Alice. La loro serenità anche economica ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell'arte. Ma improvvisamente la loro vita cambia: Michele le confessa di aver perso il lavoro. Il futuro non si presenta più così tranquillo e prevedibile: svanisce la certezza di poter contare su stabilità e serenità. Gli equilibri che sembravano consolidati rischiano di crollare e di travolgere ogni aspetto della loro vita, persino il rapporto con Alice. Moglie e marito sono costretti ad affrontare la crisi, ognuno a modo suo, contando sulla non comune forza della loro unione. Ma questo basterà a salvarli?

Recensione: "Giorni e Nuvole" è un film che mette alla prova. Sì. Che in diversi momenti fa quasi venir voglia di mollare, di cedere e abbandonarsi a quelle scomode poltroncine di un cinema che non tiene il passo dei confortevoli (e carissimi) multisala, e di dire "è troppo pesante..". E invece vale assolutamente la pena di andare avanti perchè Soldini si rivela anche questa volta una certezza, uno sguardo originale e brillante in una trama in cui i giorni passano lenti e il cielo è sempre grigio e riesce comunque a ritagliare all'interno dei giorni tristi di Elsa e Michele momenti di impagabile e sottile ironia. Ma ne vale la pena anche per la bravura degli attori. Sorprende ad esempio quanto sia bravo Albanese in un ruolo che non ci si aspetterebbe interpretato da lui, così come sorprende la Buy che questa volta non recita la parte della donna fragile, sull'orlo della crisi. Anzi, è la colonna portante di una famiglia che si trascina avanti sempre più faticosamente..e l'unico suo momento di debolezza, un tradimento ormai annunciato, non rimane altro che una delle tante nuvole che passano nei giorni difficili di una nuova, non voluta, vita. L'amore e la stima,in questo film, si rischiano di perdere in altri modi: schiacciando le bottiglie di plastica per la raccolta differenziata, tentando di tappezzare di fiori il salotto della vicina..tirando uno schiaffo ad una figlia che vorrebbe solo essere utile. Gli eventi si susseguono accompagnati da una musica che mette ansia per tutta la durata del film senza che Michele li riesca a controllare o perlomeno assorbire nel meno peggiore dei modi. Questo lo differenzia dal fentastico personaggio della casalinga che sa suonare la fisarmonica di "Pane e Tulipani". Qui, infatti, anche se un pò per caso e un pò per errore, Rosalba sceglie consapevolmente di lasciarsi dietro tutto quello che è stata e di tuffarsi a capofitto nel rischio più assoluto. Michele invece, si ritrova senza volerlo in una realtà che non è la sua, in un mondo del lavoro che chiude le porte a chi non è più giovanissimo, che chiude le porte a chi non sa reinventarsi..che chiude le porte a chi non sceglie di accontentarsi. Eppure non si riesce a provare pena per lui, socio di una società che lo ha fatto fuori, in balia di giornate intere che passano lente e che non riesce a riempire. Lo si ama in ogni caso, come lo ama Elsa che, nonostante tutto, vuole lui al suo fianco, sul pavimento..a guardare il restauro di un affresco che doveva essere opera sua e che invece ha sacrificato al call-center, al posto di segretaria..al trasloco in un appartamento più piccolo. A un marito che proprio non ce la fa a ripartire da zero. Ma alla fine del film, proprio sotto quell'inestimabile dipinto che è sempre stato lì ad aspettare che qualcuno lo aiutasse a tornare a splendere, ci si rende conto che quello zero non c'è mai stato..che a volte si può scoprire che un muro che sembra portante, in realtà non lo è. Che le vere fondamenta non sono altro che l'affetto, l'appoggio, l'amore. Che le nuvole vanno, vengono..ma c'è qualcosa che rimane nascosto dietro un cielo plumbeo, o sotto gli strati del tempo. Ci vogliono solo la costanza e la pazienza di aiutarlo a tornare a splendere. Come l'affresco..


[Voto: 7.5]

4 commenti:

ha detto...

Sinceramente a me non è piaciuto. L'ho trovato pesante e deprimente. In parte è ovviamente dovuto alla trama, di per sé non propriamente allegra, ma quello non può essere un elemento a sfavore del film...è la messa in scena che non mi ha convinto. Non mi sono emozionato. A livello comunicativo mi è sembrato freddo, grigio come la città (Genova) in cui è stato girato.
Albanese e la Buy sono bravi, anche Alba Caterina Rohrwacher è convincente nel ruolo di Alice, la figlia della coppia, e a onor del vero l'inquadratura finale è molto bella, però dietro l'angolo c'è sempre un modo di fare cinema d'autore che è riassunto e preso in giro benissimo da un vecchio sketch (esilarante!) di Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi: http://www.youtube.com/watch?v=hMYNnpbcgEI


Voto: 5

Vale ha detto...

sempre convinta che sia valsa la pena di averlo visto..però 1000 punti alla gag. fantastica!!!!!

ha detto...

"quanti sensi di colpa..."

mi uccide ogni volta!:)

Carlo ha detto...

Interpreti bravissimi, ma anch'io devo ammettere che in alcuni punti ho fatto un po' fatica. Preferisco il Soldini di "Pane e Tulipani" (nonostante mi sia piaciuto molto anche "Brucio nel vento" che come toni si avvicina più a questo).