mercoledì 26 marzo 2008

Onora il padre e la madre

"Onora il padre e la madre"

Titolo Originale: Before the Devil knows You're Dead
Regia: Sidney Lumett
Genere: Drammatico, Thriller
Cast: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney, Marisa Tomei, Rosemary Harris, Amy Ryan, Sakina Jaffrey, Arijia Bareikis

Usa, 2007

Trama: Due fratelli, Andy e Hank, vivono serie difficoltà economiche. Il maggiore, Andy, escogita un piano: svaligiare la gioielleria dei loro genitori durante il turno di una anziana e indifesa signora. Ma quella che doveva essere una semplice operazione senza nè pistole nè violenza, va storta nel momento in cui Bobby, il ladruncolo ingaggiato per la rapina, cambierà le carte in tavola..

Recensione: La prima scena che lo schermo ci proietta addosso (soprattutto se sei seduto in terza fila) appena iniziato il film, è una scena di sesso che coglie di sorpresa e ammutolisce un pò tutti in sala: un flaccido e appesantito uomo di mezza età fa l'amore con una sexi e giovane donna. Lui in un attimo ci trasmette quella sensazione di viscido e di unto che ne caratterizzerà i tratti e gli atteggiamenti e che ne farà il ritratto psicologico meglio studiato e perfettamente descritto del film; Philip Seymour Hoffman sarà fenomenale nell'interpretazione del suo personaggio; lei, la bellissima Marisa Tomei, lo è talmente tanto che viene da chiedersi cosa ci faccia con l'altro. Non sappiamo chi sono, dove sono, di cosa stanno parlando, in quale universo spazio-temporale sono collocati. La seconda scena invece non ha più nulla a che fare nè con lenzuola appiccicose nè con loro, almeno apparentemente: è una rapina. É LA rapina. Quella intorno a cui ruoteranno protagonisti ed eventi, amore e odio, infelici coincidenze e vendette premeditate. É la rapina che 2 fratelli che non se la passano particolarmente bene decidono di organizzare nella gioielleria dei loro genitori: un giochetto facile facile. Niente armi, niente sparatorie, niente feriti, niente di niente. L'assicurazione che risarcisce i vecchi e un bottino che basti a Hank (l'espressivissimo e umanissimo Ethan Hawke) per pagare gli alimenti a una ex moglie e ad una figlia che lo considerano un fallito e ad Andy per fuggire a Rio dove il sesso con sua moglie Gina potrà tornare ad essere quello della scena iniziale, dove i problemi non riusciranno a trovarlo, più che altro dove gli avvocati della società che ha truffato non potranno rivalersi su di lui. "Non c'è accordo di estradizione tra Stati Uniti e Brasile": quella che tra le lenzuola di quella scena sembra una frase senza senso di Gina, troverà la sua giusta collocazione, come tutto o quasi in questo film che è un pò passato e un pò presente, in un circolo vizioso di sentimenti che non riescono a risalire in superficie. Gli eventi infatti non si susseguono nella maniera tradizionale e non si può nemmeno dire che il regista si serva del classico flash-back: ora è il giorno della rapina, ora è Andy 4 giorni prima, ora è Andy il giorno della rapina, ora è Hank la mattina stessa, ora è Hank 2 giorni prima. Così, tra continui sbalzi temporali che a volte affaticano e mettono a dura prova uno spettatore svogliato, le dinamiche di odio, di risentimento, di amore ci vengono svelate. Tutto a poco a poco appare chiaro, per quanto chiari possano essere i meccanismi contorti della natura umana. Quella rapina che, secondo i piani di Andy, sarebbe dovuta essere una passeggiata e che invece si trasformerà in tragedia, non è altro che l'inevitabile epilogo della storia di una famiglia imperfetta, come lo sono tutte del resto; ma se la scintilla della follia scocca anche in uno solo dei componenti, ogni vecchio rancore rischia di salire a galla e nessuno può uscirne illeso: la fatalità è la parola chiave. Andy non si è mai sentito parte di questa quadrata famiglia americana, non si sente nemmeno più figlio di suo padre, mette persino in dubbio il fatto che lo sia davvero, sono tutti così belli e lui così imperfettamente umano..sa che a breve la società per cui lavora arriverà a scoprire i numerosi ammanchi in un bilancio che finora era stato così bravo a far quadrare, il suo unico rifugio è un super-attico in centro a Manhattan di uno spacciatore di lusso che gli inietta eroina fluttuando nella sua vestaglia da geisha (unica scena a mio parere eccessiva del film..), il suo bilancio personale non gli quadra più da tempo e non può giocare con i numeri stavolta: quello che lui è, non è la somma delle sue parti, i conti non tornano. Forse è per sopperire a questo caos interiore che tiene maniacalmente in ordine il suo moderno appartamento, forse è per questo che neanche si scompone alla notizia del tradimento della moglie..si limita a rovesciare ordinatamente per terra vari oggetti di Gina. L'unica soluzione possibile gli sembra quella della fuga, ma non sarà abbastanza veloce. Giustizia deve essere fatta e nell'affannarsi per tentare di sistemare le cose, non farà altro che arrampicarsi sugli specchi. Se il male sa che sei morto, più che se "ci sono dei peccati che non dovrebbero essere commessi" - ma chi li traduce i titoli?? - è solo questione di tempo. Per ripristinare il giusto equilibrio, entrerà in gioco il padre dei 2 fratelli, in un gesto agghiacciante e spietato. Ancora più agghiacciante è la luce che invade lo schermo nella scena finale. Possibile che la vendetta sia l'unico modo per fare giustizia? Possibile che un padre possa arrivare a tanto? In fondo, bastano i fatti di cronaca per darsi una risposta. Nella vita, come in questo film, fare proprio il diritto di scegliere chi deve vivere e chi deve morire non è così lontano dalla sfera del possibile, è solo poco più in là della soglia tra follia e lucidità. Una volta oltrepassata quella soglia, il bilancio è compromesso, ma i conti, in un modo o nell'altro, devono comunque tornare..



[Voto: 7.5]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante analisi di uno dei film migliori d'inizio stagione.

Tolto l'apporto della Tomei, che proprio non riesco ad apprezzare dal punto di vista recitativo, direi una pellicola quasi perfetta.

Che poggia su uno script granitico, reso ancor più interessante se si guarda agli studi teologici della sceneggiatrice.

Infine una piccola notazione riguardo la scena iniziale, che hai così ben descritto. L'uomo bolso e di mezz'età in realtà ha tre anni in meno della Tomei (lui è nato nel 1967, lei nel 1964) e, per quanto lui sia in effetti sfatto, l'eccezione è lei. Un vero miracolo della natura: molto più bella e sexy a 44 anni che da ragazza.

Vale ha detto...

mi hai beccata!..non mi ero proprio documentata sull'età degli attori!!
sono rimasta sconvolta quando ho letto 44!..un miracolo della natura davvero perchè non sembra proprio centri il chirurgo!
in quanto a doti recitative invece, niente di soprannaturale, hai ragione tu. serviva giusto una presenza femminile nel rapporto tra i 2 fratelli.
comunque grazie del commento.
a presto!

Roberto Junior Fusco ha detto...

Pellicola quasi perfetta. Bella recensione.

Gianlu. ha detto...

Credo lo vedrò stasera!

Bellissima recensione Vale, i film quando li senti dentro, tu li senti dentro sul serio!

Je t'adore!
;)

Anonimo ha detto...

Odio la fotografia di questo film, l'ho trovato lento e senza mordente... piatto un deja vu continuo. A metà film avevo gia previsto tutta la fine